Via Fiori Chiari

– so che sei diventata coordinatore del…, sai io conosco solo un tipo di coordinatore, come diceva mio nonno, quella che stava in via Fiori Chiari.
– mi stai dando della tenutaria.
– si, così arrotondi un po’.
– sai, lo faccio gratis.
Secondo informazioni rilevate sul web, per questo a mio parere  non sempre affidabili, a Milano in via Fiori Chiari c’era un collegio femminile e in via Fiori Scuri un bordello – chiaro e scuro metafora del bene e male, della vita morale e immorale. Secondo un altro dato, pure in via Fiori Chiari 17 c’era un bordello per milanesi benestanti e chiuso con una grande festa la notte del 19 Febbraio 1959 prima che entrasse in vigore la legge Merlin. Facciamo un passo indietro, che fosse un collegio femminile o un bordello poco cambia, nella società maschilista di quel tempo l’idea della donna era dicotomica: da una parte la moglie\madre e dall’altra la puttana, senza sapere che già dal XIII secolo, Rinascimento italiano, molte donne svilupparono le idee teoriche che stanno alla base dell’identità di genere e del miglioramento della condizione femminile. Queste erano le donne streghe, le pazze che facevano sorridere e a cui non dare importanza, puttane perchè l’indipendenza era sinonimo di libertinaggio.
Però il dialogo che vi ho riportato, risale a due giorni fa, siamo nel 2022 e in fondo non è cambiato molto.
Facendo le dovute e preoccupanti considerazioni sulla prostituzione prima menzionata, riguardo a sfruttamento, mafie, tratta delle schiave e disperazione – il luogo comune resta sempre   “il mestiere più antico del mondo” e poco o niente si fa, la società maschile prima di misurarsi in carriera, auto, palestra e vanità oppure abbrutirsi in dipendenze e sociopatia, dovrebbe  camminare con le donne, perchè siamo stufe di elargire sorrisi di commiserazione di fronte agli stereotipi.
Allora maschi  muovetevi tra famiglia, figli e lavoro, oppure tra lavoro e solitudine, tra malattia, lavoro e figli, tra maltrattamento domestico e una vita di finte.
Andate nello spazio per sei mesi e fatevi deridere per i capelli o altro, niente importa se parlate cinque lingue; diventate presidente del consiglio, già per voi è facile, e tenetevi gli occhi stupiti di un’intera nazione  puntati sul vostro genere; scrivete leggi, interpellanze, fate manifestazioni per la vostra autodeterminazione, il diritto al voto, al merito, alle quote rosa (perchè siamo ignoranti), alla parità di genere, contro ogni discriminazione, contro la violenza quotidiana.
Alzatevi tutte le mattine sapendo che se migliorerete, qualcuno – ma anche qualcuna – dirà che non sono state solo le vostre capacità e abbiate sempre la forza di credere che la  coerenza e il rispetto sono i fondanti della civiltà.
Ora, la mia non vuole essere una filippica contro il povero collega che, forse, dopo una mattinata caotica straparlava. Per fortuna sono circondata da persone, di ogni genere, che hanno grande animo e spessore culturale, in grado di comprendere che quanto scrivo è un invito a lottare contro discriminazioni e stereotipi, non abbiamo ancora finito. 

IO, SONO UNA DONNA LIBERA.

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  1. Allora maschi muovetevi tra famiglia, figli e lavoro, oppure tra lavoro e solitudine, tra malattia, lavoro e figli, tra maltrattamento domestico e una vita di finte. Andate nello spazio per sei mesi e fatevi deridere per i capelli o altro, niente importa se parlate cinque lingue;… Grande Titti

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